Orizzonti verticali
posted in Voci- by Mapi per gentile concessione a LucaniArt
di Maria Pina Ciancio
Cercò l'interruttore della luce. Erano le quattro e un quarto e non aveva chiuso occhio tutta la notte. Un pausa interiore. Poi con un gesto rituale e istintivo prese foglio e penna dal ripiano del tavolo. Cinque, dieci minuti e le parole non vennero, o meglio, le parole avrebbero voluto venire così com'erano, semplici e scomposte. Fredde e scorticate. Maledette e logore. Avrebbero voluto accompagnare il vento nella sua folle e ignota corsa verso un esilio indisturbato. Sollevare foglie, carte, strappare fiocchi e cappelli dalle teste. Condannare, assolvere o salvare. Essere vita, morte, odio, amore, nascita, vittoria e abbandono senza riparo. Alle quattro e un quarto di notte, stanotte M* sapeva e non poteva. Ed era così chiaro quel buio della mente. Un lampo potente e consapevole, da far luce all'epigrafe di morte che gli avevano etichettato addosso. In alto, in basso, porte socchiuse ovunque. Orizzonti verticali ricuciti a mano dai pensieri. Odore di cenere, cannella e scorza d'arancia sbriciolata tra le dita. Ripose foglio e penna sul comodino e spense l'interruttore della luce. La vita tutta negli occhi adesso. Le parole un grumo nella testa e sul cuscino. Deliranti e impossibili. Quella notte di vento, una mano sul petto, l'altra sulla fronte, seppe il senso della resa. Quello che nasce da un dolore irresponsabile e lento. E fu all'incrocio con l'alba, quando il vento finì, che il suo tempo risuonava già altrove.
Maria Pina Ciancio (Winterthur, 1965) cura il blog letterario LucaniArt e altri progetti in rete.
5 Comments:
molto bella ed inspirata.... all'incrocio dell'alba! Un bacio Mapi!!!
Direi che è quello che permette di essere quello che siamo, e quello che diventeremo. In fondo siamo un ammasso di pezzi di ricordi.
Ciao
Olmo
si sente che dietro c'è tutta la potenza della poesia.
Tutta l'alchimia delle parole, che fluiscono in libertà.....grazie per questa bella emozione Mapi.
Ciao
Rossana
Grazie a te Rossana. Era una notte dello scorso anno e il vento soffiava davvero. Dormivo a casa di mia zia, una stanza della memoria che mi ha sempre smosso emozioni (dovrei comprarla quella stanza o chissà, forse solo fittarla)
Mapi :-)
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