13.4.07

Stanza 217: non disturbare (1) 

posted in Voci -by Luc Faccenda per gentile concessione a LucaniArt
di Mauro Savino

E’ il 26 Gennaio del 1967. E’ sera. Non siamo a Miami. Non c’è nessun Re Lucertola in declino con la barba e strafatto come e più del solito. No non siamo a Miami. Non ci sarà nessun processo per oscenità. Nessuna fuga a Parigi e niente vasche da bagno, vere o presunte. No. Siamo in Italia. Quella che ascolta i Beatles e i Rolling Stones ma che non manca di apprezzare brani di zombie (già 40 anni fa!) come Orietta Berti e testi pseudo-made in Berkley: quella che motteggia e incita al cambiamento così tanto per fare. E in fondo non ci sarebbe poi tanto da ridire se non fosse che certe cose finiscono poi per rappresentare il “meglio” della canzone italiana nella più importante manifestazione ad essa dedicata. 26 Gennaio dunque. Un ragazzo di nemmeno trent’anni si imbottisce di pronox dietro le quinte, dopo essersi scolato un’intera bottiglia di grappa. E’ sudato, tremante, ha gli occhi spenti e fissi, la sua voce è calante e lontana dal sassofono di cui è impastata, stona, non va a tempo. Canta malissimo. Non canterà mai più. L’allora direttore di Radiocorriere, Ugo Zarattin ripesca Pettenati e la giuria manda in finale “Io tu e le rose”: Italietta in action…26 Gennaio 1997. Un ragazzo riccioluto e maldestro alla guida chiede e ottiene dal padre che gli lasci prendere la macchina. Ma non è a far bella mostra della macchina di papà che sta andando. E’ in un piccolo negozio di musica, che sta andando. Ha messo da parte i soldi per una cassetta. Un cantante italiano…fine anni 60…diverso…suicida. La macchina ha lo stereo a cassette. Così potrà passare la serata in compagnia del suo nuovo eroe. Se ne va in un vicolo e comincia ad ascoltare…era proprio come se lo aspettava. Tanta. Troppa verità. E tutta in una volta. E alla fine si ritrova davanti la copertina di una cassetta bagnata e due occhi neri e intensi che guardano di lato.Il ragazzo offrì la sua amicizia al cantante.E da allora, nelle sere di maggio – dicono – se ne va da solo cantando le sue canzoni.
(Luigi Tenco - disegno a matita di Mauro Savino)

Il blog di Mauro Savino all'indirizzo http://www.maurosavino.blogspot.com/

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1 Comments:

Blogger Mauro Savino said...

molte grazie.

17 aprile, 2007 15:11  

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